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11 Settembre 2012 | Scritto da in Eventi VSF ItaliaCambiamento climatico e sistemi di allevamento: nuovi scenari per i veterinari
28 SETTEMBRE 2012
UNIVERSITA’ DI PERUGIA – FACOLTA’ DI MEDICINA VETERINARIA – Aula Magna
•Siamo sicuri che l’attuale produzione sia il risultato della domanda di prodotti animali, e non al contrario, che la domanda sia generata dai sistemi produttivi e dalle logiche che essi sottendono?
• Siamo sicuri che la produttività vada inseguita ad ogni costo, e che la riduzione del numero a vantaggio della scala delle aziende sia un positivo sintomo di modernità?
• Siamo sicuri che una maggiore disponibilità di prodotti animali corrisponda tout-court a un aumento di salute e qualità della vita?
• Siamo pronti, nella formazione e nella professione, a soddisfare l’esigenza crescente di sistemi di produzione meno impattanti sull’ambiente, più sicuri per la salute?
• I veterinari dei prossimi decenni saranno attrezzati per realizzarsi, professionalmente e come persone, arricchendo la loro competenza insostituibile in modo da accompagnare la domanda crescente di prodotti, razze e varietà legate al territorio, di mercati di prossimità, di un rapporto diretto e diverso tra produttori e consumatori?
• Come indirizzare la ricerca e le nuove tecnologie per la gestione degli animali e della loro capacità di produzione e riproduzione, per renderle compatibili con un sistema di allevamento sostenibile?
• Qual è il ruolo del veterinario nell’”educazione” dei produttori e dei consumatori?
Se i trend attuali si conservano, entro 20 anni il consumo di prodotti animali sarà più che raddoppiato, e con esso il suo impatto, con conseguenze semplicemente insostenibili a livello locale e globale. Oggi, ed anche a fronte del clamoroso fallimento dei negoziati di Rio+20, non possiamo continuare a formare veterinari, insegnando loro ad operare correttamente nei nostri allevamenti come se non ci fosse niente intorno.
Non possiamo più fare cooperazione veterinaria, senza affrontare adeguatamente questo problema ed attrezzarci, come professionisti e come cittadini, per impedire che la produzione animale, e relativo consumo, diventi una delle maggiori cause del disastro ambientale, con le conseguenze economiche e sociali che ne derivano.
PROGRAMMA
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