L'esperienza di Marta in Mauritania

5 Febbraio 2015 | Scritto da Chiara in Notizie

3Si è conclusa il 15 di dicembre scorso l’esperienza mauritana di Marta, studentessa bergamasca all’ultimo anno di veterinaria presso l’Ateneo Pisano.

Già da un paio d’anni Marta, precedentemente laureata in Scienze e Tecniche Equine a Parma con specializzazione in etologia applicata, ha deciso di fare della propria passione per gli animali ed i paesi emergenti, la sua propria attività lavorativa.

Perché non cominciare proprio dalla tesi di laurea?

Ad ottobre 2014 è cominciata quindi questa nuova avventura che l’ha portata a conoscere una realtà desertica meravigliosa, quella della Regione di Tiris –Zemmour, a Nord della Mauritania.

Il Progetto di Sicurezza Alimentare cofinanziato da Unione Europea, ONG Africa ’70 come capofila, di cui SIVtro Italia è partner, vede come obbiettivo per un arco di tempo di tre anni, quello di migliorare le condizioni di vita della popolazione di questa Regione dal punto di vista agropastorale e non solo; sono in atto ad esempio anche attività di sostegno alla fornitura di frutta destinata ai bambini meno fortunati che frequentano alcune scuole inerenti al contesto urbano di Zouèrat e F’derik, due delle località sulle quali operano i nostri cooperanti.

Scopo principale dell’attività svolta dalla studentessa è stato quello di raccogliere dati relativi alla condizione epidemiologica degli animali presenti nell’areale della cittadina di Zouèrat, svolgendo principalmente attività pratica al macello comunale.

Questo le ha permesso di interagire con specie animali come i dromedari, non comuni presso la nostra realtà italiana ed ovicaprini, specie maggiormente allevate dai pastori dell’intera Mauritania sia per il consumo della carne che del latte da essi derivati.4

La mattina abbastanza presto Marta si recava al macello di Zouèrat in compagnia del tecnico veterinario abilitato alla timbratura delle carcasse giudicate idonee per il consumo umano; qui le è stato possibile, nell’arco dei suoi 45 giorni a Zouèrat, raccogliere i dati relativi alle lesioni che si riscontrano principalmente al macello in questa area, che grazie alla forte componente desertica e di conseguenza al caldo secco che la caratterizza, non si sono rilevate numerose.

La mattinata proseguiva a fianco di Camara, tecnico veterinario designato dal ministero de l’élévage il quale gestisce un ambulatorio, dove la maggior parte delle volte si recano in visita allevatori con le proprie capre al seguito; qui viene svolta un’attività di assistenza al parto (risoluzione di distocie), vaccinazione e terapia per le principali malattie (mastiti, polmoniti, trattamenti antiparassitari…).

L’Office de l’élévage è anche deputato al controllo delle derrate alimentari di origine animale, quindi si svolgono abitualmente attività ispettive sulle carni presenti sui banchi al mercato di Zouèrat e sul pesce che qui vengono consumati in abbondanza, provenienti in particolar modo dalla capitale, Nouakchott e da Nouadhibou, una località marittima sulla costa mauritana, con un grande mercato del pesce, che raggiunge anche le nostre tavole.

Infine nel pomeriggio era tempo di visitare gli animali destinati ad essere macellati il mattino successivo.

Essendo la macellazione presso la popolazione mauritana un rito Halaal come prevedono i precetti musulmani ed essendo tutta praticata a mano, non essendo presente un sistema meccanizzato, la visita ante mortem, viene svolta nel tardo pomeriggio; successivamente gli animali (dromedari in primis) vengono condotti tramite una via nel deserto al macello, dove già nelle prime ore della notte comincia il lavoro dei macellai, per poi presentare verso le otto la mattina la carne fresca sui banchi del mercato.

Non sono ancora presenti sistemi di refrigerazione o di conservazione delle carni, quindi gli animali vengono macellati in funzione della reale richiesta giornaliera e la carne prodotta, viene consumata in giornata.

1Marta è tornata con un desiderio nel cuore: che la popolazione mauritana, che ha amato sin da subito durante tutta la sua permanenza a Zouèrat, possa migliorare la propria realtà allevatoriale, seppur mantenendo la propria identità che la rende una popolazione unica ed al contempo invidiabile per l’alto livello morale che la caratterizza.

Ce lo auguriamo tutti e speriamo che altri studenti possano coronare con noi il sogno di un’esperienza senza frontiere .

(Marta)




 

 

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