FIRMA LA PETIZIONE! Formaggio da latte in polvere? No, grazie!

17 Luglio 2015 | Scritto da Chiara in Notizie

No formaggio in polvere_SFVeterinari Senza Frontiere definisce, crea, supporta e realizza progetti di diversa natura che sono però tutti caratterizzati da una serie di importanti punti fermi intorno ai quali ruota una visione coerente della logica delle produzioni e dei consumi di alimenti, siano essi di origine animale o vegetale. Uno dei pilastri su cui si erge la nostra struttura, contempla il rispetto della sovranità alimentare, un concetto complesso che non si può descrivere in due righe ma che mette al centro una collaborazione tra produttori, trasformatori e consumatori che insieme definiscono le politiche alimentari. Il secondo pilastro è il concetto di One Health o salute unica, secondo il quale uomini, animali e ambiente devono coesistere in equilibrio senza crearsi danno l’uno con l’altro; anzi il ruolo ambientale dei piccoli allevamenti è fondamentale per la prevenzione dei disastri “naturali”. Il terzo pilastro è lo sviluppo sostenibile, la creazione di modelli di produzione che, con ottica lungimirante, possano continuare ad esistere auto-rigenerandosi e non creando danni, perchè lo sviluppo deve partire dalle persone ed arrivare alle istituzioni e non viceversa, si deve partire dai reali bisogni delle popolazioni e dalle risorse disponibili, ci si deve adattare ai cambiamenti (come il cambio climatico) e mantenere le risorse naturali (non consumarle). Il quarto pilastro è il benessere animale, nell’attività specifica come veterinari mettiamo un’accento importante sugli animali che sono esseri senzienti (come dichiarato anche ufficialmente nel trattato di Lisbona) e che hanno un ruolo anche sociale, culturale ed economico nelle comunità rurali. Infine, il quinto pilastro è l’allevamento familiare (anche detto “di piccola scala”), che sta al centro di tutti gli altri in quanto questo tipo di sistema agricolo assicura la sovranità alimentare, garantisce  la resilienza delle comunità rurali al cambiamento climatico conservando la biodiversità, mitiga l’impatto ambientale dell’allevamento integrandolo con l’agricoltura, combatte la povertà e sostiene lo sviluppo (sostenibile) socio-economico delle aree rurali anche più marginali appoggiando il pastoralismo e garantendo il ruolo sociale ed economico degli animali; difende e sostiene le razze locali, le pratiche tradizionali di allevamento, alimentazione e cura.

forme di formaggioFatta questa premessa, possiamo affermare che ammettere l’utilizzo del latte in polvere per la produzione dei formaggi va contro ogni nostro principio in quanto:
– favorisce la grande industria che non rispetta mai la sovranità alimentare e non chiede mai ai consumatori un parere, perché impone con le leggi del marketing cosa far “scegliere” ai consumatori
– non determina problemi di salute diretti ma mette a repentaglio la salute unica e l’equilibrio uomo-animale-ambiente creato dalla piccola produzione perché determina un maggior consumo di prodotto rispetto alle capacità di produzione e smaltimento di un’area, devastando il territorio
– non crea sviluppo sostenibile, non è una scelta lungimirante perché alla lunga influisce sul fallimento delle piccole produzioni e quindi sulla dipendenza dall’importazione, non fa crescere l’economia locale, non deriva da una richiesta della popolazione e dallo studio delle risorse locali
– non favorisce il benessere animale in quanto si basa su produzioni industriali che ben di rado creano condizioni di allevamento rispettose dell’etogramma di specie
– non appoggia le piccole produzioni e ancora una volta contribuisce a legittimare la sopraffazione delle produzioni industriali su quelle di tipo familiare.

E poi, in tutta sincerità, chi non preferisce il buon formaggio da latte di vacche al pascolo, magari un buon formaggio di malga, il cui sapore può variare da un giorno all’altro in funzione delle essenze prative pascolate dall’animale, dell’umidità e della stagione, rispetto al formaggio prodotto dalla grande industria casearia che ha sempre il solito sapore piatto ed uniforme?

Per questo, in virtù anche del protocollo d’intesa firmato tra VSF Italia e Slow Food Internationalappoggiamo la petizione promossa da Slow Food che dice “NO all’uso del latte in polvere per i formaggi!”.

Firma QUI la petizione!

Ti potrebbe interessare anche leggere l‘aggiornamento di Slow Food in questo articolo interessante.

Rispondi

close